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In queste pagine il mio desiderio è descrivere i centocinque anni di lavoro della Famiglia Stola per l’automobile, iniziati a Torino nel 1919 da mio Nonno Alfredo con un piccolo laboratorio di modelli per fonderia e carrozzeria.
Conservando i ricordi attraverso mio Padre, gli Zii, il Cugino, i Dirigenti, i Capi Officina, e i Dipendenti, saranno riportati una grande parte dei progetti realizzati.
Dal lontano 1919 fino al 26 luglio 2004, giorno in cui ho lasciato la presidenza e ogni carica operativa in Stola S.p.A. e poi dal 2005 fondando Studiotorino s.r.l. ,saranno raccontati questi anni di persone, progetti e luoghi, affinché la memoria non vada perduta.
Parte di questo racconto saranno anche le tre società controllate al 100% dalla Stola S.p.A. ovvero l’Estival, la Tecnocars e la Stola do Brasil.
Questa storia la dedico a mio Padre Francesco, la cui vita è stata tolta da uomini malvagi e vigliacchi all’età di quarantanove anni.
Inoltre la dedico a mio Nonno Alfredo che non ho mai conosciuto, ai miei Zii Roberto e Giuseppe e a mio Cugino Massimo con cui ho lavorato con tutti loro per almeno due decenni..firma 

Torino 1894, Corso Casale 62 angolo via Casal Borgone 1, l'emporio vini di Francesco Stola.

1905 Alfredo Stola il giorno della sua Cresima.1905 Alfredo Stola il giorno della sua Cresima.

Alfredo Stola nasce a Torino il 31 agosto 1894 nel quartiere Madonna del Pilone in via Casal Borgone numero 1 a pochi passi dalla sponda est del del fiume Po.
Il padre Francesco e la madre Vincenza Brunazzo entrambi commercianti specializzati nella vendita  di vini e liquori dell'Astigiano e del Monferrato, daranno qualche anno più tardi alla luce due bimbe, Gabriella e Adelina.
Sin da ragazzino, Alfredo non dimostra interesse per la prosperosa attività dei genitori, che dal 1875 nel loro palazzo di famiglia hanno fatto dell’Emporio Vini Stola Francesco un importante snodo commerciale al minuto e all’ingrosso per la città e il Nord Italia.

Ciò che appassiona veramente Alfredo è l’automobile, un oggetto misterioso inventato  appena otto anni prima della sua nascita da Karl Benz che cambierà completamente il suo destino insieme a quello della sua città e non solo..
Così, dopo aver conseguito la licenza media, incoraggiato dai genitori, intraprende studi di tipo tecnico e a diciott’anni, non senza una buona dose di coraggio, decide di lasciare l’Italia per il Brasile

03Non esistono foto fatte da Alfredo durante il tempo trascorso in Sud America. Tutto è stato raccontato da Lui ai suoi tre figli, e di conseguenza ai nipoti. Quindi si è voluto immaginare attraverso queste due cartoline trovate sul web la sua traversata oceanica, e una passeggiata domenicale nel centro di Santos.04In queste fotografie d'epoca si vedono la motonave Tomaso di Savoia al porto di Genova in quegli anni spesso impiegata nella rotta Genova - Buenos Aires - Santos, e una suggestiva immagine del centro di Santos nel secolo scorso, probabilmente in un giorno di festa.

 

1915, frazione Isola di Morosini in provincia di Gorizia. Alfredo Stola fante dell'esercito italiano all'inizio della prima guerra mondiale. Da Genova s’imbarcherá nell’autunno del 1912, e la sua destinazione è Santos, la città con il più grande porto del Sud America vicinissima a San Paolo.
Come la maggior parte degli emigrati italiani in terra brasiliana attraverso le conoscenze di suo Padre, il giovane Alfredo al suo arrivo dopo nove giorni di navigazione incontrerà il suo contatto italiano che lo inserirà nell’ambiente del lavoro.
L’impiego è come operaio apprendista modellatore di fonderia nel campo dei grandi motori marini, dove si distinguerà per la sua naturale capacità nel lavorare il legno seguendo un disegno tecnico e imparando i processi di fusione in sabbia.
Sarà questa esperienza maturata nell’ambiente motoristico che dopo qualche anno gli consetirà di muovere i primi passi nella fervente industria automobilistica torinese.
Con la chiamata militare, Alfredo nel 1915 ritorna in Italia per partecipare alla prima guerra mondiale, e arruolato in fanteria verrà posizionato al fronte in prossimità del fiume Isonzo in località Isola di Morosini.

 

1919

1919AlfredoStolo1919 Torino Alfredo StolaAl ritorno della guerra, grazie all'esperienza tecnica maturata in Brasile e all'effervescenza dell'industria automobilistica torinese, con l'appoggio incondizionato e concreto della sua solida famiglia, nel gennaio del 1919 avvia il proprio laboratorio di modelli in corso Racconigi 138 a Torino.
La zona non è casuale, è infatti nel cuore di Borgo San Paolo, sede della Lancia, che allora era fra le più importanti e rinomate fabbriche di automobili italiane e del mondo.
Su un'area di poco meno di 300 metri quadrati, la squadra da lui diretta è composta da quattro collaboratori: Carandino, Moiso, Pronel e dal garzone di bottega detto Cit.
La denominazione sociale è "ALFREDO STOLA MODELLI DIMOSTRATIVI IN LEGNO PER FONDERIA E CARROZZERIA”, la cui grafica é realizzata personalmente da Alfredo.

1919scrittaLa prima grafica della modelleria realizzata da Alfredo Stola

laboratorioTorino 1919 Parte di interno del laboratorio della modelleria Alfredo Stola di Corso Racconigi 138

Situata a meno di un chilometro della fabbrica Lancia, da subito il piccolo laboratorio viene apprezzato, non solo per i modelli ma anche per i lamierati prototipali assemblati su modelli dimostratori, talvolta marcianti.
Proprio in questa prima sede, verranno costruiti i modelli dimostrativi per la carrozzeria e per gli interni del tipo Lambda.
Parallelamente, si realizzeranno anche i modelli di fonderia per le parti del motore.
Nel tempo, fra Alfredo Stola e Vincenzo Lancia nasce un sincero rapporto di stima personale.
La Lancia Lambda, dopo tre anni di sviluppo inizierà la produzione in serie nello stabilimento di via Monginevro nel 1921.

001Torino in corso Racconigi 138. Una parte della squadra alla fine degli anni '20 della modelleria Alfredo Stola. Si riconoscono da sinistra Corandino, Alfredo Stola, Moiso, Pronel e Cit.

prima guerra03Modello in legno scala 1:1 del primo concetto di Lancia Lambda.

1925modello legno011921 Modello in legno rappresentante l'autotelaio della Lancia Lambda. E' interessante notare il cartello scritto a mano dove si legge, a fatica, la ragione sociale e l'indirizzo della modelleria. 1925modello legno021921 Modello in legno rappresentante l'autotelaio della Lancia Lambda.


lambda torpedo 011924 Modello in legno della Lancia Lambda Torpedo. lambda torpedo1924 Modello in legno della Lancia Lambda Torpedo.

prima guerra021920 Progetto completo di modelli per fonderia del motore Lancia Lambda.

Alfredo Stola nel 1921 sposa Margherita Converso e da questa unione nasceranno a Torino tre figli: Giuseppe il 20 luglio 1922, Francesco il 19 gennaio 1929 e Roberto 15 febbraio 1936.

 

1930

prima guerra041929 Modello di fonderia per il motore della Lancia AsturaDal 1930 seguiranno altri lavori per i tipi Dilambda e Augusta. L'Artena nel 1933 sarà poi l'ultimo progetto consegnato dalla sede di corso Racconigi.
La particolarità di quest’ultimo lavoro, trattandosi di un “restyling" come lo chiameremmo oggi, consiste nel fatto che vengono costruiti in legno, con un nuovo stile, le pedane e i due rispettivi grandi parafanghi, per poi applicarli all'Artena di produzione.
Si realizza quindi una specie di modello- prototipo marciante dimostrativo.

artena01Torino 1933 Modello in legno/prototipo in lamiera della Lancia Artena terza serie.

artena03  artena02

 

1934

patentePatente di guida di Alfredo Stola rilasciata nel 1930.

Nel 1934 il laboratorio trasloca di poche centinaia di metri, trasferendosi in via Issiglio 38, al confine con il muro di cinta della grande fabbrica Lancia di via Monginevro.
Il laboratorio di proprietà, di 800 metri quadrati, è progettato e fatto costruire sotto la direzione di Alfredo già con diverse aree di lavoro, piani di riscontro in ghisa, una fresatrice a colonna e un piccolo ufficio per la contabilità.
Il personale è già composto da una ventina di lavoratori.

balillaTorino 1932, via Issiglio 38, Alfredo Stola con la sua Fiat 514 targata TO 37145, presso il cantiere del nuovo laboratorio.Il muro di cinta dello stabilimento Lancia di via Issiglio per la "modelleria Stola" diventerà leggenda nell'ambiente di lavoro, quando Vincenzo Lancia in persona un paio di anni più tardi farà aprire un portone carraio proprio di fronte per velocizzare i trasporti.
Un risparmio di quasi un chilometro per la movimentazione dei modelli, che al tempo venivano spinti a mano con un carretto.
Grazie alla nuova porta, attraversando la strada si era direttamente all'interno del cortile della Lancia senza più dover andare in via Caraglio al portone ricezione merci della Lancia.
Leggenda, che in assenza di una fotografia trova conferma grazie ad una ricerca di Luigi De Virgilio figlio del celebre Ingegnere motorista della Lancia operativo fra il 1939 e il 1975 ).

archivio lanciaA pagina 130 del libro “Le Carte Scoperte” documenti raccolti e ordinati per un archivio della Lancia, pubblicato a cura di Progetto Archivio Fiat, all’inizio di pagina 130, Antonello Barocci scrive: 180/183. ( 3. 4. 1936 / 25. 6. 1936 ) Apertura nella Fvi ( Fabbrica veicoli industriali ) di un ingresso carraio su via Issiglio e successiva demolizione di un tratto di fabbricato prospiciente la nuova entrata.
Aprilia e Ardea sono i nomi delle automobili di quel periodo, e Alfredo Stola progetta proprio per questi modelli le prime maquette in legno raffiguranti gli interni e gli esterni su uno stesso oggetto.
Lo scopo è di capire lo stile e l'abitabilità nello stesso momento, vista anche l'ardita aerodinamica non consueta per l’epoca. 

VincenzoLancia2Vincezo Lancia posa di fronte al suo stabilimento di Borgo San Paolo. Nel 1936 farà aprire un portone carraio di fronte al civico di Via Issiglio 38 corrispondente alla modelleria di Alfredo Stola.dipendenti1934 Distinta ore dei 14 dipendenti durante il lavoro della Lancia Aprilia.La ricerca di molte proposte stilistiche da parte di Vincenzo Lancia, per il raggiungimento di forme totalmente nuove e filanti, trova nel laboratorio di Alfredo Stola il partner ideale.
Il volere di Lancia è rendere marcianti nelle primissime fasi le carrozzerie prototipali un po' in lamiera e un po' in legno.
Guardando le poche fotografie d'archivio, é sorprendente osservare come in quegli anni si costruissero modelli di auto complete in legno di poco spessore, vuote all'interno per rendere l'abitabilità e l’ergonomia subito verificabile.
Sono anni molto proficui per l'industria automobilistica italiana, e la ALFREDO STOLA diventerà presto un riferimento per la sua competenza anche per le altre case automobilistiche italiane, come Fiat, OM, Diatto, Farina, SPA e naturalmente continuando la collaborazione con Lancia.

 

1934lanci aprilia01Torino 1934, Maquette in legno del modello Lancia Aprilia rappresentante esterno e interno.




   1934lanci aprilia02Torino 1934, Maquette in legno del modello Lancia Aprilia rappresentante esterno e interno. In pratica è un mezzo modello dove al suo interno, dal lato opposto che non si vede, è costruito l'abitacolo al 50%. Purtroppo non ci sono le fotografie ma questo è stato detto ad Alfredo Stola da suo padre.

prima guerra011934 Una delle proposte di modello in legno in scala 1:1 rappresentante interni e esterni contemporaneamente. E' immaginabile che avesse anche le porte apribili come si evidenzia dal volante e dal finestrino non completamente abbassato.

1934lanci aprilia05La targa stradale che si vede applicata su questo modello in legno è quella della Lancia Augusta personale del Sig. Alfredo Stola.  1934lanci aprilia04Una delle proposte di modello in legno in scala 1:1


1934lanci aprilia031935 Presso il cortile della Lancia di fronte al civico 38 di via Issiglio uno dei vari prototipi aerodinamici costruiti dalla modelleria Alfredo Stola per le varie ricerche volute da Vincenzo Lancia. Dalla targa è immaginabile che fosse la quinta proposta di modello del 1935 .

1936scuola1938 Istituto Tecnico Avogadro di Torino, lo studente Giuseppe Stola, il primo a sinistra, all'esame di prova pratica al quarto anno.

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