AUTUNNO 1997
In questo periodo la direzione del Gruppo Automobilistico Torinese dall’ufficio acquisti centrale, contatta Roberto Stola per capire la sua disponibilità attraverso la società Stola s.p.a. per un importante iniziativa industriale da realizzare in Brasile.
Gli è richiesto un forte impegno per la fornitura di stampaggio lamierati, sottogruppi assemblati e scocche grezze complete, inerenti ai veicoli della famiglia della Palio da consegnare just in time per la verniciatura e il montaggio finale nel vicinissimo stabilimento Fiat.
Il Sud America e il Brasile in particolare, stanno diventando uno dei mercati più importanti per il settore automotive, e la Fiat, la Volkswagen e la GM Chevrolet sono i leader di questa immensa regione commerciale chiamata Mercosur.
L’obiettivo di Fiat in quella parte del mondo è quindi aumentare la sua produzione, crescere in qualità e soprattutto inserire nuovi modelli specifici adatti non in tutto il Sud America, ma anche in altri mercati emergenti in continenti diversi.
Il nome corretto della società Fiat in Brasile è Fiat Automoveis S.A., più comunemente chiamata con l’acronimo Fiasa.
Il quartier generale, e il grande sito produttivo sono a Betim, una cittadina nell’area metropolitana di Belo Horizonte; l’Amministratore Delegato è l’Ingegner Giovanni Razelli che ricopre anche il ruolo di “Sovrintendente” dal 1996.
La responsabilità tecnica dei progetti Palio è affidata sin dall’inizio all’Ingegner Luigi Sburlati attraverso la cosiddetta “Piattaforma Fiat 178” che inizierà a dirigerla dal 1992.
La Fiat Palio è costruita in Brasile già dal 1996, e gradualmente si aggiungeranno nuovi siti produttivi: Argentina, Venezuela, Polonia, Turchia, Marocco, Sud Africa, India e Cina. Queste saranno le nazioni dove sarà prodotta la prima “World Car” della Fiat il cui nome in codice è Tipo 178-A.
Il coinvolgimento della Stola s.p.a. è richiesto non solo per la costruzione di una fabbrica di stampaggio e assemblaggio di scocche grezze, ma anche per occuparsi dell’ingegneria di prodotto di tutte le future generazioni di veicoli della famiglia Palio in un piano sessennale a partire dalla fine del 1997.
Roberto e Alfredo Stola decidono quindi di aderire a questa proposta, e da subito il nome della nuova società appartenente al 100% alla Stola s.p.a. sarà “Stola do Brasil”; il marchio come tradizione sarà il rombo ma di color verde in omaggio alla bandiera brasiliana.
Questa scelta imprenditoriale, assicurerà loro una straordinaria quantità di lavoro nel settore progettazione, che comprenderà di conseguenza la realizzazione di modelli, superfici matematiche, master model, prototipi e master di montabilità.
Va detto che Fiat Auto pretenderà, anche se con gradualità nel tempo che “una parte” di queste specifiche attività d’ingegneria siano svolte direttamente a Belo Horizonte negli uffici del futuro stabilimento Stola do Brasil.
Il futuro programma di sei anni di lavoro comprende da subito lo sviluppo completo di un inedito pick up basato sull’autotelaio della Tipo 178-A in due configurazioni (cabina corta e lunga), il cui avvio produttivo delle scocche grezze è programmato ad agosto 1998.
A questi pick up nel tempo si aggiungeranno lavori di progettazione di restyling denominati Tipo 178-2 da immettere sul mercato nel 2001, e Tipo 178-3 nel 2003, entrambi sempre in tutte le varie versioni.
La Stola s.p.a, attraverso le sue banche di riferimento italiane si approvvigionerà di 50.000.000.000 di Lire da investire nella Stola do Brasil la cui sede operativa sarà nella città di Belo Horizonte all’indirizzo Anel Rodoviario BR 262 Km 21,5 Bairro Dona Clara Belo Horizonte, Stato Minas Gerais 31255-375.
Questa importante quantità di denaro è necessaria non solo per le opere edili e le infrastrutture, ma anche per tutti i mezzi di lavoro, le linee di presse, le attrezzature, i macchinari e l’avvio produttivo e il personale con la formazione inclusa .
I numeri sono impressionanti, infatti i target condivisi con Fiat sono una superficie di lavoro coperta di 80.000 metri quadrati, 760 dipendenti, e una lavorazione di 35.000 tonnellate di lamiera anno, prevedendo di installare tre linee complete di presse.
Per la realizzazione di tutte le opere edili inclusi gli impianti, la Stola affiderà i lavori con un accordo firmato nel novembre del 1997 alla società di costruzioni e impianti Fiat Engineering, scelta necessaria per rispettare i tempi sottoscritti a contratto.
In sostanza ogni aspetto organizzativo ed operativo sia per le opere edili dello stabilimento che per quelle relative al prodotto ingegneristico e di attrezzaggio dei due pick up Palio Tipo 178-A prenderanno il via da i primissimi giorni di dicembre 1997.
Roberto Stola si concentrerà in prima persona su questa impresa assistito dall’Ingegner Carlo Alecci, dal Dottor Carlo Biassoni e Marco Goffi insieme a molti altri tecnici con decine e decine di voli in Brasile, lavorando insieme ogni singolo giorno per mantenere questo straordinario impegno.
A suo fianco come vice il Cavalier Guido Maina, ex manager delle Tecnologie di Fiat Auto a Torino, è conoscitore del mondo industriale sudamericano e soprattutto ha esperienza di responsabilità nel settore costruzione e gestione di grandi stabilimenti.
Per l’immenso lavoro relativo alla realizzazione delle strutture edili, gli impianti tecnici e l’avvio produzione l’Ingegner Alecci, convince il suo ex collega l’Ingegner Alvaro Puglisi a lasciare il Comau per far parte della squadra direttiva già dal febbraio del 1998, e di trasferirsi a Belo Horizonte per due anni.
Sotto la particolarissima attenzione di Roberto Stola, insieme alla sua linea direzionale italiana, verrà selezionato il management che dovrà essere residente in modo permanente in Brasile; Enrico Negri produzione, Celio De Castro personale , Giuseppe Facchin stampaggio, Arturo Vidal lastratura, Giancarlo Zago qualità, Pauline Wooley controllo gestione e Marcus Pacheco amministrazione.
Puglisi ha esperienza nella costruzione dei mezzi di lavoro e delle attrezzature necessarie per l’avvio produttivo delle linee di montaggio delle carrozzerie; oltre a questo, gli si chiederà anche di assistere il Cav. Maina per ogni aspetto edile appaltato a Fiat Engineering.
Bisogna immaginare che la partenza di tutto è un terreno selezionato da Fiasa di 200.000 metri quadrati in una zona boschiva e particolarmente umida.
Alvaro Puglisi per tutto il tempo trascorso a Belo Horizonte potrà sempre contare sul supporto giornaliero di Roberto Stola, Alecci, Biassoni e Goffi oltre che della Direzione della Stola do Brasil.
I due pick up tipo Strada della famiglia Palio 178-A sono il primo ambizioso obiettivo, ed in questa fase, visto che lo stabilimento a Belo Horizonte è ben lontano da essere completato, ogni lavoro di sviluppo tecnico finalizzato all’ingegneria, e alla modellazione e le altre attività correlate saranno interamente sviluppate nella Stola s.p.a di di Rivoli anche con il supporto della sede di Cinisello Balsamo.
Le attrezzature finalizzate alla produzione, come stampi, linee di assemblaggio e la relativa loro progettazione saranno ordinate direttamente dalla Stola s.p.a. alla SAT di Beinasco, società di proprietà personale di Roberto Stola da lui fondata nel 1968, e della cui operatività, sia in Italia che in Brasile, si occuperà Marco Goffi.
Parallelamente alla edificazione dello stabilimento della Stola do Brasil, allo sviluppo dell’ingegneria di prodotto e alla costruzione dei mezzi di produzione, un altro immenso lavoro è necessario; l’approvvigionamento delle linee di presse da spedire in Brasile e quindi mettere in funzione all’interno dello stabilimento.
A Rivoli da subito, la Stola affitterà un edificio a due piani in via Ivrea 86 proprio a fianco della propria sede, per ospitare una parte importante dei tecnici d’ingegneria da dedicare al progetto dei pick up, in sostanza uno spazio lavorativo che prenderà il nome di “Piattaforma Palio.”.
Lo scopo di questo stabile è ospitare insieme come una unica squadra gli uomini della Stola e della Fiat, per poter svolgere simultaneamente ogni attività di progettazione carrozzeria, autotelaio, interni, parte elettronica, elettrica e calcoli strutturali.
È un modo molto innovativo di lavorare in quegli anni, che verrà chiamato “simultaneous engineering” il cui scopo è di coinvolgere ogni fornitore di particolari e sistemi del progetto sin dall’inizio dell’ingegnerizzazione insieme alla casa automobilistica.
Questo primo progetto che verrà poi commercializzato con il nome “Strada” sia nelle versioni cabina corta e lunga è stilizzato da Giorgetto Giugiaro.
Il Capo Progetto della Stola per questi due mezzi commerciali è Pierangelo Bergamasco sotto la direzione di Gottardo Bustreo.
Gianfranco Morlacchi è il responsabile dei “Sistemi Informatici” della Stola, e si coordinerà per oltre sei anni con Fiat / Fiasa e parallelamente con tutti gli stabilimenti ove le Tipo 178 sono prodotte nel mondo, affinché il linguaggio tecnico informatico sia univoco e allineato agli standard progettuali richiesti dal cliente.
In particolare con il Team Sistemi composto da Massimo Cafasso, Claudio Cavalotto, e Sergio Antonaccio verrà realizzata l’infrastruttura di rete descritta nell’immagine sottostante.
L’interconnessione fra gli uffici Stola in Italia, quelli di Belo Horizzonte e la Fiasa a Betim consentiva il trasferimento in tempo reale delle matematiche da Italia a Brasile e viceversa.
Questo sistema renderà possibili le riunioni necessarie per il corretto sviluppo del progetto, e non secondario per via della differenza dei fusi orari consente anche l’utilizzo ottimizzato delle costose risorse software disponibili nelle varie sedi.
Tornando ai due pick up, va detto che tutta la parte frontale porte incluse e interni sono di derivazione della Tipo178-A due volumi, ma l’autotelaio ovviamente necessita importanti stravolgimenti tecnici specie nella parte centrale e posteriore per aumentarne la robustezza visto il diverso utilizzo inclusi interventi sugli ammortizzatori.
Nel frattempo, già dai primissimi giorni di gennaio 1998, i lavori di costruzione dello stabilimento Stola do Brasil procedono a ritmi forzati con un personale Fiat Engineering di 180 lavoratori edili in tre turni, 24 ore su 24, sette giorni su sette e con l’ausilio delle cellule fotoelettriche per non fermarsi la notte.
Il 75% delle opere edili dovranno essere finite e utilizzabili per posizionare le varie linee produttive dei pick up non oltre la fine dell’estate, e questo sarà sufficiente per mantenere gli impegni presi a Torino con la direzione Fiat.
Per la società di costruzione Fiat Engineering, la situazione è talmente estrema che non avendo trovato disponibili in tutto il Sud America certe travi d’acciaio, dalla lega molto speciale, necessarie per la controventatura della copertura dello stabilimento, dovrà organizzare un volo cargo dedicato da Milano Malpensa a Belo Horizonte affittando un aereo Antonov AN 124.
Il fornitore delle speciali travi è la società Acciaierie Verona s.p.a., che provvederà in tutta fretta a consegnare 100 tonnellate di materiale prefabbricato finito; l’atterraggio del gigantesco cargo russo a Belo Horizonte non passerà inosservato, e la notizia sarà riportata su molti quotidiani locali.
Dopo meno di dieci mesi dall’inizio lavori per le opere edili / impiantistiche, e l’avvio della progettazione e attrezzamento / mezzi di produzione per i pick 178-A, il 3 agosto 1998 Roberto Stola accompagnato da Carlo Alecci e Carlo Biassoni voleranno con il solito MD11 della copagnia Varig in Brasile per presenziare all’avvio produttivo dello stabilimento.
Saranno accolti in Stola do Brasil dal Newton Garzon, Guido Maina, Alvaro Puglisi ed Enrico Negri per assistere all’assemblaggio dei primi 50 autotelai che nella settimana successiva verrano poi carrozzati.
All’evidenza del target raggiunto Fiasa e Stola do Brasil organizzeranno per il 29 settembre successivo l’inaugurazione ufficiale presieduta da Roberto Stola e Carlo Alecci per la Stola s.p.a. e Gianni Razelli e Jonas Carvalho per Fiasa.
Saranno presenti all’evento i più importanti imprenditori locali e le autorità cittadine di Belo Horizonte e dello stato Minas Gerais.
Il 24 ottobre 1998 in occasione del salone dell’automobile di San Paolo i due pick up Palio Strada saranno presentati in premier mondiale, e l’inizio della vendita vera e propria è annunciata a fine novembre come previsto sin dall’inizio, raggiungendo così l’obiettivo stabilito.
A novembre del 1999 la Fiat Auto richiede alla Stola s.p.a di progettare il restyling della Palio prima serie attualmente in produzione con il target di inizio commercializzazione a seconda delle versioni dall’inizio autunno 2001; il codice di progettò sarà Tipo 178-2
Le versioni sono la classica due volumi, la Weekend station wagon, la tre volumi Siena e il pick up Strada in duplice cabina.
Il design è di Giugiaro, e le parti ristilizzate sono i due paraurti, il cofano e i parafanghi anteriori, il portellone posteriore, tutti i gruppi ottici e una parte degli interni per introdurre gli airbag e il cambio automatico.
Nel gennaio del 2000, la Fiat Auto da Torino affida la posizione di Amministratore Delegato di Fiasa all’Ingegner Gianni Coda, manager del Gruppo in quel periodo al vertice di Fiat Ferroviaria.
Il 13 giugno del 2000, a Salone dell’Automobile di Torino in corso, Alfredo Stola capisce che dovrà rappresentare suo Zio Roberto per incontrare in Brasile l’A.D. di Fiasa.
L’importante appuntamento programmato già dalla metà di maggio, è per discutere lo spinoso problema nato tre mesi prima per l’alto costo della lamiera d’acciaio consumata in Stola do Brasil nella quantità di circa tremila tonnellate al mese.
L’incontro con l’Ingegner Gianni Coda avverrà nel suo ufficio a Betim il mattino del 15 giugno, e la discussione per i prezzi della materia prima sarà focalizzata sul trovare un accordo con le acciaierie Usiminas fornitore omologato Fiasa.
Una riunione davvero non facile, anche perché Alfredo non ha mai seguito la costruzione e la gestione della Stola do Brasil, e le perdite generate dalla materia prima ogni mese sono enormi.
In ogni modo, al temine della riunione si troverà un accordo sufficientemente soddisfacente per entrambe le parti.
Una volta informato di persona il Sovrintendente Cavalier Maina e raggiunto il Dottor Biassoni al telefono a Rivoli, Alfredo ripartirà per l’Italia con il volo del pomeriggio; era il suo primo viaggio in Sud America nella sua vita.
Franco è cugino primo di Roberto Stola in quanto i rispettivi nonni erano fratelli, e la sua esperienza manageriale fra gli Stati Uniti e l’Italia maturata nelle società Teksid, ITT e ABB, farà pensare alla sua scelta.
Nel frattempo, la produzione dei pick up Strada in entrambe le versioni, viaggia a massimo regime con circa 200 scocche consegnate just in time al giorno allo stabilimento Fiasa di Betim, attraverso l’uso di decine di autotreni allestiti a bisarca la cui partenza dalla Stola do Brasil é circa ogni 15 minuti.
Anche lo stampaggio e l’assemblaggio di molti sottogruppi per le normali tipo Palio prima serie 178-A in varie versioni, sono prodotti, trasportati e consegnati con la stessa modalità; fra i particolari più significativi il vano motore completo, le porte, i portelloni, e i passaruota interni.
In quel periodo furono anche chieste delle risorse aggiuntive di progettazione non previste per assistere la “Fiat Auto Argentina” per l’avvio produzione della versione tre volumi tipo Siena 178-2.
Carlo Carena se ne occuperà con una lunga trasferta a Cordoba lavorando in collaborazione con i tecnici argentini della Fiat.
Nell’ottobre del 2001, nello stabilimento Fiasa, due anni dopo l’inizio delle attività di progettazione svolte perlopiù negli uffici tecnici della Stola a Rivoli, viene avviata la produzione del restyling della Palio 178-2 gradualmente in tutte le quattro versioni.
Questo momento coinciderà con l’avvicendamento alla Direzione Tecnica della piattaforma Fiat Palio, infatti, la posizione dell’Ingegner Luigi Sburlati essendo arrivato l’età della pensione viene rilevata dall’Ingegner Piero Grillo, già uomo Fiasa responsabile degli acquisti.
L’avvio produttivo della 178-2 farà decidere al management Fiasa che per questioni di logistica sia più conveniente spostare la piccola linea di assemblaggio delle scocche grezze del Fiat Fiorino per rendere più efficienti flussi interni di lavoro; penseranno alla Stola do Brasil.
Per la società degli Stola è una inaspettata grande opportunità, perché è risaputo che questo veicolo commerciale venduto anche in Europa ha da anni una produzione costante di circa 70 / 100 unità al giorno; troppo poco per Fiasa ma perfetto per la Stola do Brasil.
Pochi mesi dopo l’avvio della produzione delle scocche del Fiorino, ancora una bella inaspettata richiesta alla Stola do Brasil; inserire nella linee dei pick up Strada un nuova produzione di scocche grezze relative al Fiat Doblò.
Con una previsione di 170 unità al giorno questa commessa porterà alla quasi saturazione dello stabilimento tenendo conto anche degli ulteriori stampati e assemblaggi di sottogruppi.
Come per i pick up e tutte le matricole Palio, la logistica delle scocche grezze del Fiorino e del Doblò avverrà sempre attraverso consegne just in time con gli autotreni attrezzati a bisarche.
Sei mesi prima della messa in vendita della Palio 178-2 alla sede di Rivoli, evidentemente sollecitati dalla direzione Fiat / Fiasa, viene deciso di velocizzare l’avvio dell’ufficio progettazione all’interno della Stola do Brasil come per altro richiesto sin dall’inizio.
Il 18 aprile del 2001 in occasione del solito viaggio programmato a Belo Horizonte, Roberto Stola accompagnato dall’Ingegner Alecci, dal Dottor Biassoni e dall’Ingegner Carpegna, ha fra vari impegni in agenda anche la nuova società “Stola Engineering do Brasil “.
Gottardo Bustreo e Carlo Biassoni chiederanno a Roberto Arpini dell’ufficio progettazione Stola di Cinisello Balsamo di anticipare la sua presenza in Brasile di una settimana per organizzare al meglio sul posto l’importante riunione.
La ragione di questa forte esigenza da parte di Fiasa è l’imminente avvio dei lavori d’ingegneria per la completa futura gamma della nuova famiglia delle Tipo 178-3 in innumerevoli versioni che dovrà iniziare le vendite a fine 2003.
Viene così stabilita la costruzione di una palazzina ad uso ufficio tecnico all’interno dell’area stessa della Stola do Brasil.
Nasce la società “Stola Engineering do Brasil” di proprietà 100% della Stola do Brasil e sarà diretta tecnicamente da Roberto Arpini, e il Sovrintendente sarà il Cavalier Guido Maina rientrato in scena per l’occasione liberato dagli impegni personali che lo avevano trattenuto per un’anno e mezzo.
Da subito verrà istituito un corso di formazione lavorativa in collaborazione con l’Isvor Brasile, che di occuperà anche di trovare giovani appena diplomati nelle scuole tecniche di Belo Hotizonte.
La palazzina sarà inaugurata nell’ottobre del 2001, ed il personale della Stola s.p.a. in trasferta permanente, oltre che da Arpini e Papalia, e Salvatore Tuvà è composto da Carlo Carena, Andrea Giovannelli Paola Busato, Paolo Zerbini, Alessandro D’Apuzzo, Gianluca Guarnaschelli, Alberto Mancini, Fulvio Bracco, Denis Pace, Roberta Passione, Alessandro De Zanni, Gianluca Monfrino, Giuseppe Papalia, Alessio Fucci, Potito Gagliardi, Italo Paganotto, Mariateresa Savatteri, Laura Faccenda, Silvia Vittone, Giorgio Negro, Stefano Marchio, Alberto Ferranti, Massimiliano Cudia, Roberta Passione e Federico Croci.
In anticipo, il direttore del personale della Stola do Brasil Celio de Castro organizzerà a loro la migliore accoglienza, e per rendere meno disagevole la lontananza verranno affittati una ventina di appartamenti nel residence Address Savassi in Rua Alagoas 581 nel centro di Belo Horizzonte.
Una sistemazione moderna e attrezzata con portineria, servizio di sicurezza, lavanderia, piscina e campo da volley, con la comodità di essere a soli 200 metri da un centro commerciale.
Non da meno il vantaggio di poter raggiungere l’ufficio tecnico in venti minuti di macchina e 45 per lo stabilimento Fiasa.
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Con la stessa cura De Castro per i Direttori e i dirigenti della Stola a.p.a. e della Sat s.p.a. in visita di lavoro selezionerà un esclusivo hotel nel centro Belo Horizonte chiamato “Ouro Minas” negoziando una corporate rate molto conveniente.
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Per tutto il tempo questo Team della Stola Engineering do Brasil si confronterà con tutto gli uomini Fiasa / Fiat diretti dall’Ingegner Piero Grillo: Claudio Demaria, Ugo Delfino, Aroldo Borges, Marcio Tonani, Carlos Augustos, Alexandre Abreu, Leonardo Quadros, Robson Cotta, Gianni Gramiglia, Marco Limoncelli, Flavio Penna, Giovanni Biolatti, Claudio Pagliero, e Saglietti Piero, Giuseppe di Stasi, Giuseppe Marinaro, Piero Benedetto e Bruno Pastorelli.
I lavori di ingegneria della 178-3 iniziano a dicembre del 2001, con il target di inizio produzione di serie in Brasile a novembre del 2003, e a seguire in modo graduale nei soliti altri stabilimenti nel mondo.
Il lavoro svolto per la maggior parte nella nuova palazzina della Stola Engineering do Brasil è strutturato con software Catia 4 per la progettazione e Codep per la parte Bill of Material.
Per poter realizzare questo immenso lavoro sulla 178-3 visto anche le tante versioni (2 Volumi, Sedan, Station Wagon, e Pick Up cabina corta e lunga) saranno assunti altri 50 tecnici progettisti brasiliani a supporto del Team italiano.
Pasquale Papalia da Belo Horizonte insieme a Salvatore Tuvà in coordinamento con i tecnici della sede Stola di Rivoli richiederà varie attività da eseguire direttamente in Italia, come lo sviluppo delle superfici matematiche, i master model, i master di montabilità e i primi prototipi.
Questo in parte è dovuto al fatto che il design di tutte queste diverse varianti di Fiat Palio Tipo 178-3 sono il frutto del lavoro dell’Italdesign, e le visite a Rivoli di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro con i loro collaboratori per i vari benestare in sala virtuale e in modelleria sono molto frequenti.
Infatti Massimo Stola assistito da Carlo Mantovani lavorerà d’intesa con i Signori Giugiaro, per sviluppare le migliori superfici matematiche possibili, che saranno poi verificate su i master model fresati a C.N. sempre in Stola, sotto la supervisione del capofficina Vittorio della Rocca assistito da Giorgio Braghin.
I master di montabilità e la prima serie di prototipi saranno gestiti rispettivamente dal dott. Tiziano Novo, e Gigi Gallina insieme a Giorgio Gariglio.
Alla fine del 2002 alla direzione della “piattaforma Fiat 178” l’Ingegner Piero Grillo si avvicenderà con l’Ingegner Diego Avesani, manager della Direzione Tecnica Fiat a Torino.
Nell’estate del 2003 Giorgetto Giugiaro ospite speciale al museo d’arte OCA della città di San Paolo, insieme a tutta la direzione Fiasa \ Fiat, i fornitori e le autorità politiche presenterà in world premiere questa inedita terza serie della famiglia Palio.
Il successo, anche in seguito al salone di San Paolo svoltosi ad ottobre 2003 sarà tale, che una commissione di giornalisti specializzati conferirà a questa ultima nuova serie Fiat Palio il prestigioso premio “Auto dell’Anno 2004 Sud America”.
Nell’ottobre del 2003 periodo concomitante con l’entrata in produzione della Tipo 178-3, Roberto Arpini passerà il testimone della direzione tecnica della Stola Engineering do Brasil all’Ingegner Pasquale Papaliia assiistito da Salvatore Tuvè.
Arpini ritornerá nell’ufficio tecnico della Stola a Cinisello Balsamo per lavorare sul progetto Ferrari 599 GTB Tipo 141.
La Fiat Idea in versione brasiliana che andrà in produzione nel 2005 nello stabilimento Fiasa è un’automobile progettata dalla Stola Engineering do Brasil.
La premessa di questa scelta da parte di Fiasa, è che alla fine del 2001 la Stola s.p.a. aveva appena consegnato alla Direzione Tecnica di Fiat Auto tutti i lavori inerenti all’ingegneria del nuovo piccolo monovolume chiamato Idea destinato al mercato europeo.
Sarà proprio l’Ingegner Papalia a coordinare ogni attività fra Belo Horizonte e Rivoli per oltre un anno, riportando direttamente all’Ingegner Alexandre Serretti di Fiasa.
La difficoltà di questo progetto, è che le esigenze produttive in termini di sinergie e costi fanno si che la carrozzeria, le strutture relative della Fiat Idea in versione europea dovranno essere assemblate sul telaio della Palio Tipo 178-3 che comprenderà anche la meccanica e la plancia portastrumenti.
I lavori dello sviluppo finale inizieranno alla fine del 2002 e termineranno praticamente nell’estate del 2004 e saranno svolti interamente presso la Stola Engineering do Brasil.
I giovani progettisti della Stola s.p.a in trasferta volontaria per 3 anni da Rivoli / Cinisello Balsamo a Belo Horizonte avranno l’occasione di vivere un’esperienza di lavoro e di vita straordinaria.
Fra loro nascerà uno spirito di squadra speciale, non solo nel lavoro ma anche in una bella convivialità, condividendo le residenze, trascorrendo insieme i week end e i giorni di feste del calendario locale.
L’eccezionale cucina “mineira” e la più conosciuta “churrasco brasileiro” con le leggerissime birre Antarctica e Brahma e per gli astemi l’energizzante guaranà saranno l’occasione per numerose cene in compagnia.
Il Brasile è un paese famoso anche per la simpatia delle ragazze, e qualcuno dei giovani progettisti troverà l’amore anche poi coronato con fortunati matrimoni.
Per la Famiglia Stola, questa esperienza sudamericana durata sei anni, senza alcun dubbio è stata la più complessa impresa in termini di energie umane, intelligenza tecnica e impegno finanziario.
Sono stati stampati milioni di particolari in lamiera, saldati centinaia di migliaia di sottogruppi e assemblate decine di migliaia di scocche grezze di automobili consegnate just in time.
Avere costruito da prato verde uno stabilimento di 100.000 metri quadri coperti con una forza lavoro 1.200 persone divisi in tre turni sono i numeri dopo l’ultimo ampliamento del 2001, che raccontano una visione industriale realizzata per la caparbia volontà di Roberto Stola.
Per l’impegno al limite della resistenza fisica da parte dei più stretti collaboratori Carlo Alecci, Carlo Biassoni, Marco Goffi e Gottardo Bustreo, a loro un immenso grazie da parte della Famiglia Stola.
Un grazie ai Sovrintendenti residenti Newton Garzon e Guido Maina per lo straordinario lavoro fatto insieme, e a tutti i dirigenti Enrico Negri, Celio De Castro, Giuseppe Facchin, Arturo Vidal, Giancarlo Zago, Pauline Wooley e Marcus Pacheco.
Franco Stola è stato l’ultimo Sovrintendente della Stola do Brasil a lavorare “direttamente” per Roberto e Alfredo; a lui uno speciale grazie dalla Famiglia di cui fa parte.
Un ricordo va anche agli uomini della Direzione Fiat / Fiasa che in questi sette anni furono interlocutori del progetto, fra questi Paolo Cantarella, Gianni Razelli, Luigi Sburlati, Jonas Carvalho, Piero Grillo, Gianni Coda, Tommaso Le Pera, Appio Aguiari, Ugo Delfino, Claudio Demaria, Diego Avesani e Alexandre Serretti.
Roberto Stola si accorgerà della sua malattia già nell’aprile del 1999, proprio in uno dei soliti viaggi mensili a Belo Horizonte accompagnato quella volta da Carlo Alecci.
Nonostante tutto, compatibilmente con le forti cure, il suo fattivo impegno in questa impresa non verrà mai meno fino all’estate del 2002.
Il 26 luglio 2004 la Famiglia Stola vende le azioni della Stola s.p.a. che comprendono anche il 100% di quelle delle proprie società detenute: Stola do Brasil, Tecnocars ed Estival.
Gli acquirenti attraverso la società “Global Industriale” sono un gruppo di imprenditori italiani operanti nel settore automotive.