AUTUNNO 1996
Nell’autunno del 1996, la Ferrari affida alla STOLA s.p.a. la progettazione del restyling della tipo 456 GT nelle nuove versioni 456M GT e 456M GTA disegnate come sempre dalla Pininfarina; F116M è suo nome di progetto.
Significative modifiche sul cofango anteriore, con l'eliminazione delle prese d'aria e l'aggiunta di un sistema per la regolazione sui tre assi dei complessi fari a scomparsa.
I due paraurti oltre ad essere ristilizzati, vengono realizzati nelle tre versioni Europa, USA e Canada. Verrà eseguito anche un lavoro di progettazione sulle guarnizioni porta in collaborazione con il fornitore giapponese Sumitomo, e l'obiettivo è di migliorare il confort acustico.
Su gli interni vengono riprogettati la leva marce per la versione automatica, il tunnel, il mobiletto, le bocchette di areazione e il posacenere. Questi interventi dovranno tenere presente le nuove regole omologative appena entrate in vigore per la sicurezza del guidatore e dei passeggeri.
Per facilitare i lavori la Ferrari affida alla Stola una 456 GT di produzione consegnandola nella sede di Cinisello Balsamo in via Paisiello 110.
Certamente non un progetto completo, ma un segno di fiducia degli uomini della Ferrari nell’affidare un lavoro su una loro 12 cilindri.
Il Capo Progetto della Stola è Piero De Micheli, e il lavoro è svolto nella sede di Cinisello Balsamo diretta da Gottardo Bustreo, Carlo Biassoni come sempre seguirà la parte gestionale della progettazione curando anche gli aspetti contrattuali.
Sugli esterni e sugli interni Roberto Arpini e Giuseppe Castiglioni sono i Team Leader dei progettisti, assistiti da Paolo Zerbini specialista delle finizioni esterne.
L'ingegner Paola Busato dalla sede di Rivoli, è la responsabile della distinta base e nell'occasione ricopre il ruolo di collegamento tra i team Stola e Ferrari con frequenti viaggi a Maranello.
Gli uomini della Ferrari con cui si interfacceranno per oltre un anno sono Maurizio Rossi, Cesaretti, Mauro Del Monte, Ivan Pavarelli, Stefano Sangermano, Vincenzo Matullo, Ugolini, Franco Macaro e Toni Fabio sotto l'attenta direzione dell'ingegner Amedeo Felisa.
Questo progetto terminerà nella totale soddisfazione da parte della Direzione Tecnica Ferrari, e verrà fatto capire agli Stola, che nel futuro si vorrà ripetere l’esperienza sempre con progetti completi delle loro 12 cilindri.
Da questa prospettiva Gianfranco Morlacchi già specialista software dei tempi della fondazione della’Autec lavorerà insieme all’Ente Sistemi della Ferrari con i Signori Pascall e Di Lollo e l’IBM di Milano per l’installazione del software VPM (Virtual Product Management).
La necessità comune per il prossimo futuro è introdurre un sistema di archiviazione, scambio e condivisione dati sicuro.
Sarà proprio l’IBM a rendere facile questa esigenza attraverso l’ascolto degli uomini dei sistemi Ferrari e Stola per un software estremamente personalizzato.