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FEBBRAIO 1990

011989 Dicembre Milano Portello. Il primo disegno dell' Alfa Romeo Proteo opera di Alberto Bertelli.

Da molti anni il Gruppo Fiat non realizza concept car per i saloni dell’automobile, e proprio nei primi giorni di febbraio del 1990 viene deciso dall’Alfa Romeo di presentare per il futuro Salone di Ginevra 1991 un innovativo prototipo completamente funzionante ad altissimo contenuto tecnologico.
02Alberto BertelliVista l’esperienza maturata nel settore modellazione di stile, e la crescita dell’ufficio progettazione, pur non avendo esperienze specifiche nel settore dei concept, i vertici di Fiat decidono di affidare alla STOLA s.p.a. questo lavoro.
La prima riunione avverrà Milano nello storico Centro Stile Alfa Romeo del Portello, ormai quasi in disuso per l’imminente trasferimento ad Arese che avverà due settimane dopo.
Presenti all’incontro, di Alfa Romeo Walter De Silva Direttore del design, Alberto Bertelli il designer e Benedetto Carmelo della progettazione, della Stola, Gottardo Bustreo Direttore della progettazione e Alfredo Stola.
In questa riunione Bustreo presenterà su immensi rotoli di carta da disegno i preliminari studi di fattibilità generale ed in particolare l’idea di massima dell’ innovativa capote.
Nel tempo gli incontri di lavoro fra gli uomini Alfa Romeo del Centro Stile e della progettazione con Gottardo Bustreo e i suoi assistenti diventeranno quasi giornalieri fra le rispettive sedi di Arese e Grugliasco.

03Marzo 1990 inizio della fresatura del modello di stile/Master dell'Alfa Romeo Proteo.
La fresatrice è una Jobs Jomac 35, l'operatore è Luigi Sartin.

04Marzo 1990 inizio della fresatura del modello di stile/Master dell'Alfa Romeo Proteo.
La fresatrice è una Jobs Jomac 35, l'operatore è Luigi Sartin.

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07Aprile 1990 l'Alfa Romeo Proteo presso la galleria del vento del centro ricerche Fiat di Orbassano
per gli ultimi affinamenti areodinamici per raggiungere il CX ottimale.

08Aprile 1990 L'autotelaio dell'Alfa Romeo Proteo quasi finito.
Esso è di derivazione tipo 164 oppportunamente accorciato e rinforzato.

09Aprile 1990 L'autotelaio dell'Alfa Romeo Proteo quasi finito.
Esso è di derivazione tipo 164 oppportunamente accorciato e rinforzato.

La sfida è molto ardua, la carrozzeria dovrà essere tutta di carbonio aeronautico, la capote in vetro pieghevole a scomparsa totale, il motore a 6 cilindri e le quattro ruote motrici, di cui quelle posteriori anche sterzanti.
Attraverso questa straordinario oggetto di vetro elettrocromico, ripieghevole a scomparsa totale e a funzionamento idraulico, l’architettura della forma dell'automobile schiacciando un comodo interruttore posizionato all’interno abitacolo si trasforma in 45 secondi da coupé a spider e viceversa, senza avere l’impressione che prima possa essere una o l’altra versione
Proprio per questa sua caratteristica, il nome di questa automobile è “Proteo”, dalla divinità greca che cambiava forma ogni momento.

10Ottobre 1990 da sinistra Alfredo, Bustreo, Ardagna
e Robaldo
11Ottobre 1990 Ardagna, Robaldo, Bertelli e Marco Goffi.

12Ottobre 1990 Ardagna, Bustreo e Alfredo13Ottobre 1990 Il Team Stola e il Team CP al lavoro.

14Novembre 1990 I Teams al lavoro.
Alberto Bertelli, il designer, al volante il Cav Giuseppe Civardi (con la mano sul montante anteriore) del centro stile Fiat sovraintende i lavori, dietro di lui il sig. Boggio della CP. In fondo a sinistra si riconosce Marco Goffi.

15Novembre 1990 in fondo a sinistra Roberto Stola e il Cav. Civardi sovraintendono i Teams Stola e CP.

16Novembre 1990 Alfredo Stola insieme a Walter de'Silva, Alberto Bertelli e il Cav. Civardi.
Sulla destra in primo piano Stefano Ardagna.

171990 Dicembre Alfredo Stola e il Cav. Civardi.

181990 Dicembre al fondo Walter de'Silva
e Maria Paola Stola.

19Dicembre 1990 Il Team completo in fondo Alfredo Stola, Walter de'Silva, Albero Bertelli, il Cav. Giuseppe Civardi e Giampiero Boggio. Nella parte destra della fotografia col camice bianco Pautasso bravissimo battilastra.

È un prototipo laboratorio "Spider-Coupé", antesignano delle future a venire Mercedes SLK, SL e BMW Z 4, la cui loro capote nasceranno in lamiera, pieghevoli e a scomparsa totale.
L’Alfa Romeo ebbe davvero una bella idea, e furono bravi i tecnici della Stola a progettarla e costruirla; il rammarico è non averla brevettata cosa che sarebbe stato possibile già dal marzo del 1991.

20La complicatissima capote a scomparsa della Proteo immaginata dall'Alfa Romeo e ingegnerizzata
e costruita dalla Stola s.p.a.

Da subito l’obiettivo è costruire, un primo prototipo da salone e a seguire altri due per le verifiche tecniche e i test preliminari, vista l'intenzione dei vertici Fiat Auto di mettere in produzione al più presto possibile questa sportiva.
Per la cronaca, dei due prototipi per le verifiche tecniche si costruirono solo i pianali e nulla più, visto che poco dopo il progetto fu fermato.
Per la Stola quello fu il primo pritotipo da salone, e portò davvero molto fortuna alla modelleria in quanto nei tredici anni successivi fino a fine luglio 2004 ne vennero realizzati altri cinquantasei per le più prestigiose case automobilistiche mondiali.

21Febbraio 1991 Pista di Balocco.
Mauro Palman e Marco Goffi eseguono le operazioni di scarico del prototipo.
22Febbraio 1991 Walter de'Silva e signora con il collaudatore Moroni. In centro si riconoscono Siro Palestra e Gianpiero Boggio.

23Febbraio 1991 Mauro Palman e Marco Goffi si accertano che tutto sia perfetto prima del collaudo su pista.24Febbraio 1991 finalmente la Proteo guidata da Moroni fa il primo giro di pista.

24Febbraio 1991 presso la pista di Balocco la foto ufficiale prima dei test.

26Febbraio 1991 Pista di Balocco. Il collaudatore Moroni effettua un ora di test.27Febbraio 1991 Pista di Balocco. Il collaudatore Moroni effettua un ora di test.

28Febbraio 1991 Pista di Balocco. Walter de'Silva e Alfredo Stola al primo test dell'Alfa Romeo Proteo.

L’Alfa Romeo Proteo sarà presentata in world premere la mattina del 5 marzo 1991 a Ginevra in occasione del sesantunesimo Salone Internazionale dell’ Automobile.
Alla presenza di centinaia fra giornalisti e addetti ai lavori, i cuori di Roberto e Alfredo Stola, di Bustreo, di Sasso e di Goffi furono messi a dura prova durante l’apertura della capote vista come se non bastasse la presenza dei vertici Fiat rapprsentata dall’Avvocato Agnelli, il Dottor Cesare Romiti e l’Ingegner Paolo Cantarella accompagnati dal Direttore Tecnico l’Ingegner Stefano Iacoponi e il Direttore del Centro Stile Walter Da Silva.
Dieci minuti prima in un’ultima prova di apertura e richiusura della capote in un test pre-presentazione si era inceppata... 

29Marzo 1991 Salone di Ginevra Marco Goffi
e Gottardo Bustreo
30Marzo 1991 Salone di Ginevra Alfredo Stola

31Marzo 1991 Salone di Ginevra Finalmente la Proteo sullo Stand.

32Marzo 1991 Salone di Ginevra L'ingegner Paolo Cantarella descrive all'avvocato Gianni Agnelli e al dottor Cesare Romiti il funzionamento della complessa capot elettrica in vetro a scomparsa totale. Nei prossimi istanti essi assisteranno per la prima volta all'apertura e chiusura effettuata da bordo da Marco Goffi. Certamente per tutti i responsabili fra i sesanta secondi più lunghi della loro vita.

33Marzo 1991 Salone di Ginevra Stefano Iacopone direttore tecnico dell'Alfa Romeo, Roberto Stola e l'ingegner Alberto Sasso rilassati e sorridenti dopo il buon esito dell'apertura e chiusura della capot davanti ai giornalisti e soprattutto al vertice del gruppo Fiat.